Il seguente documento e la foto provengono entrambi dalla Rivista telematica dell'Amministrazione Penitenziaria "Le due città" n° 10, anno IV Ottobre 2003 e sono stati liberamente adattati alle esigenze del blog.
“Il Corpo degli Agenti di Custodia, disciplinato dal regolamento del 1937, esce dal conflitto presentando all’interno dei propri reparti una situazione drammatica: organici inferiori alle esigenze, paghe basse, turni massacranti; e si trova a dover gestire, con l’aiuto di coraggiosi direttori, un contesto socio-politico confuso ed esplosivo.
Ed è nello sfondo di tale dimensione storico-sociale che si verificano i fatti relativi all’8 giugno 1945.
Pochi giorni prima dei tragici fatti che porteranno all’omicidio del maresciallo degli Agenti di Custodia Costantino Satta, il comandante della 55° Brigata Ferrara scriveva al Prefetto illustrando la situazione contingente (Ferrara, 25/5/1945 Prot. n° 25 I)
"La situazione della provincia di Ferrara dal punto di vista dell’ordine pubblico è precaria, in quanto non esiste un numero sufficiente di agenti (carabinieri, P.S.) adibiti a tale compito.
Questa situazione provoca due specie di inconvenienti: in primo luogo riesce difficile impedire che si verifichino atti di giustizia o di vendetta privata a carico di elementi fascisti; in secondo luogo è possibile che individui appartenenti a disciolte formazioni fasciste o comunque iscritti all’ex partito fascista repubblicano, diano segni di riscossa, con atti sporadici di violenza ai danni di rappresentanti dei partiti antifascisti o in genere della popolazione.
Gli inconvenienti del primo genere si sono già verificati più volte, e non è il caso di citarli nuovamente…"
Il Maresciallo Costantino Satta è, all’epoca, Capo Guardia delle Carceri Giudiziarie di Ferrara, denominate Piangipane, dal nome della via in cui sorgono; si tratta di un Istituto moderno, ospitato in un edificio costruito agli inizi del Novecento. Il complesso ospita prevalentemente detenuti per reati comuni, ma viene interessato, per le esigenze di giustizia del CLN, alla detenzione, in attesa di giudizio, di appartenenti al locale fascismo repubblichino e di collaboratori.
Costantino Satta era nato a Macomer (Cagliari) il 7 luglio 1898, si era arruolato nel Corpo degli Agenti di Custodia il 16 marzo del 1921, proveniente dalla Regia Guardia di Finanza, ove aveva prestato servizio nel primo conflitto mondiale.
Sposato, con cinque figli, prestava servizio presso l’istituto ferrarese, fintantoché “… il giorno otto Giugno 1945 alle ore tredici circa, mentre trovavasi in detto carcere, in servizio e nell’adempimento delle sue funzioni per mano di un individuo, facente parte di una banda armata che assalì in detto giorno ed ora il sopraddetto Carcere, compiendo atti di minaccia, violenze ed omicidi sulle persone degli agenti di custodia e dei detenuti, ed uccidendo con tre proiettili di rivoltella, il Capo Guardia Satta…”.
Balza agli occhi di tutti la sorprendente la premonizione dell'Amministrazione Penitenziaria che, nel 2003, così apre la pagina dedicata al maresciallo Costantino Satta:
"La storia di Costantino Satta, maresciallo del Corpo degli Agenti di Custodia, ucciso l’8 giugno 1945 nel carcere di Ferrara. Un eroe dimenticato. "
Dimenticato da chi?
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